Spesso succede così: la cliente si siede, fa la sua ricostruzione in gel, si guarda le mani e pensa: “Bene, questa me la porto fino alla pensione. Poi refill, refill, refill, e morta lì.”
Va benissimo se stiamo parlando di unghie medio corte. Ma se ti stai cimentando con lunghezze da passerella di Mosca, devi sapere che arriva un punto — e arriva sempre — in cui bisogna ripulire, e riportare la lamina alla civiltà.
E qui scatta il dramma.
Per la cliente il lavoro sembra ancora perfetto. Dopotutto ai suoi occhi tutto regge egregiamente! E certo, pure le lasagne in frigo dopo una settimana sembrano belle, poi le apri e ti saluta un ecosistema.
A questo punto, dovrai lavorare di retorica. Convincerla. Fare la parte dell’esperta, ma anche un po’ della terapeuta.
Perché lei penserà: “E mo’ pago pure di più?”
E certo Cicciabella.