Come Applicare la nail form in Balance Point

Il balance point non è una moda del momento, ma una tecnica strutturale oramai irrinunciabile. Serve a bilanciare l’intera architettura dell’unghia ricostruita, rendendola visivamente molto sottile ed evitando che ceda come un ponte fatto di Lego. È la scelta perfetta per chi ama le forme moderne e ha dichiarato guerra alle vecchie bombature in uso fino a qualche anno fa — che facevano pensare a un cuscinetto d’aria pronto a scoppiare.

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Il balance point gioca a nascondino: rinforza esattamente dove serve, cioè sul punto di stress, ma occulta la maggior quantità di prodotto all’interno della struttura. L’unghia così appare sottile, dritta, eppure solidissima.

L’applicazione della nail form per il balance point

Per ottenere una vera struttura in balance point, la formina va inserita con un’inclinazione verso l’alto. Ma calma: verso l’alto non significa verso l’Everest. L’errore è dietro l’angolo, e l’equilibrio sta tutto nel non esagerare.
Quando applichi la nail form, il punto da cui partire è il più alto della lamina ungueale naturale. Da lì tracci — idealmente o aiutandoti con una lima — una linea dritta e immaginaria che ti guida fino al punto esatto della formina dove vuoi che la tua ricostruzione finisca. Una linea dritta.  La formina non si applica a caso, e nemmeno “a sentimento”. Serve metodo, osservazione, e una certa intelligenza costruttiva.


Analisi dell’unghia: tendenze della lamina ungueale

Come già accennato nell’articolo sulla bombatura classica, anche nel caso del balance point la lamina ungueale va studiata con attenzione chirurgica. Non tutte le unghie nascono uguali, e per fortuna. Alcune sono dritte come tracciate con lo squadro, altre tendono verso l’alto come se volessero afferrare qualcosa, altre ancora scendono verso il basso con la grazia di un cedimento strutturale.

Tre i casi tipici:

  • Unghie con andamento naturale (neutro)
  • Unghie con tendenza verso l’alto
  • Unghie con tendenza verso il basso

In tutti e tre gli scenari, la regola è: la formina va comunque posizionata leggermente verso l’alto.
La variazione? Sta tutta nel grado di inclinazione, che deve essere coerente con l’anatomia della lamina e calibrato in base a due fattori essenziali:

  1. Il punto di massima altezza dell’unghia naturale
  2. La lunghezza desiderata della ricostruzione

Sbagliare anche solo di qualche millimetro l’angolazione significa compromettere tutto: la coerenza estetica, l’equilibrio della struttura, la tenuta nel tempo. E no, non esiste una scorciatoia. L’unico modo per ottenere una ricostruzione in balance point come si deve è allenare l’occhio clinico e applicare la logica tecnica. Ogni unghia è un piccolo progetto architettonico. E la formina? È la prima pietra.

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